Riflessioni!

Riccardo a casa. Finisce l'avventura della TIN, ne inizia una nuova. La prima notte non abbiamo dormito, credo come ogmi genitore che per la prima volta ha accanto a se un figlio. Mi ricordo che ci alzavamo ogni mezz'ora per controllare che respirasse. Era uno scricciolino. 2300 grammi! Mangiava ogni 3 ore, quindi mezzanotte, 3, 6 e via dicendo. Purtroppo non ci hanno spiegato bene, al momento delle dimissioni, cosa volesse dire soffrire di reflusso gastroesofageo e questo ha complicato un po' i nostri giorni, soprattutto quelli di Riccardo. Lo abbiamo fatto dormire orizzontalmente - mentre servirebbe una pendenza del materasso del 30 per cento - e abbiamo sbagliato anche a farlo mangiare in una certa posizione.
Ora di reflusso sappiamo praticamente tutto! Dalle medicine alla postura che il bambino deve assumere e via dicendo.
Comunque avere a casa Riccardo è stata una gioia anche se abbiamo passato tanti momenti difficili. Siamo stati contenti di mostrarlo finalmente ai genitori e agli amici, di portarlo a spasso, di dargli quella serenità e tranquillità che ogni bambino dovrebbe avere.


La prima notte
Eccolo li' quello scricciolo. Decidemmo di farlo dormire nella carrozzina. Aveva caldo? Freddo? Era coperto a sufficienza? Ma soprattutto RESPIRAVA? La carrozzina la misi da subito accanto al lato del mio letto. Non mi vergogno a dirlo ma davvero la prima volta mi sono alzata trenta, quaranta volte, mettendo sempre la mia mano sulla sua pancia. Che gelo quando mi sembrava che non respirasse!!! Ma come si fa ad essere tranquilli ad avere un bambino che fino al giorno prima era attaccato ad una macchinetta per controllare i valori? Non che non si facesse sentire, eh... Riccardo fin dall'inizio ha chiamato sempre negli orari di poppata fissati dagll'ospedale. Dicono che i prematuri non piangono per dirti che hanno fame. Bene, Riccardo era gia' un bambino grande allora. Aveva una vocetta bella squillante.
Io e mio marito facevamo a gara per alzarci e dargli da mangiare. Era un privilegio per noi. Dopo che gli infermieri ce lo davano e ci dicevano cosa fare e non fare non ci sembrava vero averlo lì tutto per noi e decidere cosa fare.
Chissà, avessi avuto un bambino a termine non avrei assaporato certi momenti.


Avere due gemelli
Eravamo contenti e spaventati allo stesso tempo dell'arrivo dei due gemelli. Due bambini in una sola volta, che fortuna! Così ci dicevano tutti. Non è andata così ed ogni tanto ci penso. Quando vedo passeggini doppi con due gemelli non posso fare a meno di pensare al fratellino di Riccardo. A volte mi sento in colpa. Quando ho partorito ero così presa da Riccardo che non mi sono curata di Giorgio - così si sarebbe chiamato l'altro bambino. A dire il vero ci ho pensato un attimo ma ho voluto rimuovere. Credo di aver sbagliato. Forse me ne dovevo distaccare in modo meno brusco.

Il reflusso gastroesofageo
Come ho scritto qualche riga sopra, Riccardo soffre di reflusso. All'inizio non sapevamo molto e abbiamo sottovalutato il problema. Se fossimo stati più informati avrebbe sofferto meno e anche noi saremmo stati in grado di affrontare meglio la questione. Il reflusso è davvero una patologia cattivissima per un bambino. Il latte va su e giù per l'esofago perchè la valvoletta che chiude lo stomaco non funziona e non si chiude dopo il passaggio del cibo.  Dopo che Riccardo mangiava - a tratti, fermandosi spesso - doveva rimanere in braccio almeno un'ora. Dormiva pochissimo. Il materasso era in pendenza - come ho spiegato nell'introduzione. E credetemi, non è facile far dormire un bambino in questo modo. Non parliamo del vomito a getto. Non facevamo altro che cambiargli bavaglini, vestiti, pulire il pavimento. Abbiamo provato tutte le medicine possibili ma credo che abbia sofferto tanto. Inarcava la schiena, si metteva le manine in testa disperato, piangeva. Ora il reflusso va meglio, ha qualche singhiozzo ogni tanto e molta aria nel pancino. Dicono che entro i due anni di vita dovrebbe sparire. Ci vuole tanta tanta pazienza. Tanta.
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